La neurocriminologia emotiva è un campo di ricerca interdisciplinare che combina la neuroscienza e la criminologia per studiare le basi neurali delle emozioni e il loro ruolo nel comportamento criminale. Questo campo si concentra sull’analisi delle strutture e delle funzioni cerebrali coinvolte nell’esperienza emotiva e sul modo in cui queste possono influenzare le decisioni e le azioni criminose.
La neurocriminologia emotiva si basa sulla premessa che le emozioni svolgano un ruolo cruciale nel determinare il comportamento umano, compreso il comportamento criminale. Gli studiosi di questo campo cercano di comprendere come le emozioni, come la rabbia, la paura o la frustrazione, possano influenzare la percezione, la motivazione, la presa di decisione e la regolazione degli impulsi delle persone coinvolte in attività criminali.
Attraverso l’utilizzo di tecniche di neuroimaging, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), gli studiosi hanno analizzato l’attività cerebrale durante la manifestazione ed elaborazione delle emozioni. Questo ha consentito di individuare le regioni cerebrali coinvolte e di comprendere come queste interagiscano tra loro per modulare il comportamento.
Qual è la funzione della neurocriminologia emotiva
La neurocriminologia emotiva mira a fornire una migliore comprensione dei processi neurobiologici sottostanti il comportamento criminale, contribuendo così a sviluppare nuove strategie di prevenzione, intervento e trattamento. Ad esempio, la conoscenza delle basi neurali dell’aggressività aiuta a sviluppare programmi di intervento mirati per individui a rischio di comportamenti violenti o antisociali.
Tuttavia, è importante sottolineare che la neurocriminologia emotiva è ancora una disciplina in evoluzione e molte delle sue scoperte e applicazioni sono oggetto di dibattito e ulteriori ricerche. La comprensione del comportamento umano, compreso il comportamento criminale, è un processo complesso che coinvolge molteplici fattori, tra cui quelli biologici, psicologici, sociali e ambientali.
Applicazioni della neurocriminologia emotiva nel contesto legale e investigativo.
In generale, la neurocriminologia emotiva potrebbe essere utilizzata in diverse fasi di un’indagine o di un processo legale, ad esempio:
Valutazione della personalità e della pericolosità: La valutazione delle caratteristiche emotive di un individuo attraverso l’analisi delle sue risposte emotive potrebbe fornire informazioni sulla sua personalità e potenziale pericolosità. Queste informazioni potrebbero essere utilizzate per valutare il rischio di recidiva o per guidare le decisioni relative alla detenzione o al trattamento.
Capacità di intendere e volere: La neurocriminologia emotiva potrebbe essere coinvolta nella valutazione della capacità di un individuo di intendere e volere durante un reato. Attraverso l’analisi delle risposte emotive, potrebbe essere possibile determinare se l’individuo aveva una comprensione adeguata delle conseguenze delle sue azioni e se era in grado di controllare i propri impulsi emotivi al momento del reato.
Valutazione della credibilità dei testimoni: La neurocriminologia emotiva potrebbe essere utilizzata per valutare la credibilità di un testimone o di una testimonianza. L’analisi delle risposte emotive potrebbe fornire indizi sul livello di coinvolgimento emotivo e sulla sincerità di una persona durante la testimonianza.
Tuttavia, è importante sottolineare che le applicazioni specifiche della neurocriminologia emotiva possono variare e dipendono dalla disponibilità di esperti qualificati e delle risorse necessarie per condurre gli studi neuroscientifici.
Ecco un esempio di criminologia emotiva
Per poter meglio comprendere l’importanza della criminologia emotiva, immagina un caso di omicidio in cui l’indagine ha portato all’identificazione di un sospetto. Durante l’interrogatorio del sospetto, gli investigatori notano una mancanza di emozioni o una risposta emotiva inappropriata rispetto alle domande poste. Questo solleva il sospetto che il sospetto possa avere un deficit o una disfunzione nelle regioni cerebrali coinvolte nell’elaborazione emotiva.
Per confermare queste ipotesi, gli investigatori potrebbero coinvolgere esperti di neurocriminologia emotiva. Attraverso l’utilizzo di tecniche di neuroimaging, come la fMRI, potrebbero esaminare l’attività cerebrale del sospetto durante la presentazione di stimoli emotivi. Se venissero rilevate anomalie nelle regioni cerebrali coinvolte nell’elaborazione emotiva, ciò potrebbe fornire un’ulteriore evidenza per sostenere l’ipotesi che il sospetto abbia un difetto o una disfunzione neurologica correlata alle emozioni.
Queste informazioni potrebbero essere utili nel contesto investigativo per comprendere meglio il comportamento del sospetto e per fornire una spiegazione scientifica delle sue risposte emotive inusuali durante l’interrogatorio. Potrebbe anche influenzare le strategie di interrogatorio e indirizzare ulteriori indagini per raccogliere prove supplementari che possano confermare o smentire l’ipotesi della disfunzione emotiva.
In Italia abbiamo avuto modo di vedere l’utilizzo della criminologia emotiva in diversi casi pubblici, rispetto a crimini divenuti famosi per la loro efferatezza, come il caso di Erika e Omar a Novi ligure nel 2001, il caso del delitto del piccolo Samuele a Cogne nel 2002, il delitto di Garlasco nel 2007, la strage di Erba nel 2006, e il mostro di Firenze tra il 1974 e il 1985, per esempio.
In tutti questi casi l’opinione pubblica ha sperimentato pubblicamente quello che è il lavoro di crimonologi dietro a delitti efferati che spesso vedono coinvolte più figure collaboranti o complici nello stesso crimine.
Conclusioni
La neurocriminologia emotiva è un campo di ricerca relativamente nuovo che combina la criminologia e le scienze cognitive per comprendere il ruolo delle emozioni nel comportamento criminale. Ma non viene utilizzato solo in casi di omicidi efferati o stragi, la neurocriminologia emotiva è utile in molti casi ed è un’arma utilizzabile anche in altri contesti meno violenti e per crimini di entità decisamente minore. Se pensi che un criminologo sia utile alla risoluzione del tuo caso specifico, contatta e chiedi una consulenza allo Studio Risolto di Sandra Cucca per sapere se è possibile agire da questo punto di vista per la risoluzione del tuo caso.